martedì 29 maggio 2012

giovedì 28 ottobre 2010

Festival 2010

Ciao a tutti... ancora in pochi, ma presto saremo in moltissimi... purtroppo per qualche giorno devo sospendere con l'aggiunta di recensioni, sono molto indaffarato con le riprese del film che mi vede protagonista, che sarà pronto nel 2011... INSIDE... questi giorni sono anche molto travagliati per la presenza del festival a Roma... quindi ho veramente poco tempo libero... fra qualche giorno tornerò a proporvi nuovi ed interessantissimi film... buona giornata...

lunedì 25 ottobre 2010

Break

Avete ragione, scusate, ma proprio non sono riuscito a scrivere ne ieri ne oggi... sto girando un film in questi giorni, e purtroppo arrivo tardi a casa... sono distrutto... domani sera prometto che qualcosa mi invento e posto un buovo filmentto... ;) buona notte carissimi...

venerdì 22 ottobre 2010

LA GRANDE RAPINA AL TRENO (1903)

USA (Edison)
12 min. muto b/n
Titolo originale: The Great Train Robbery
Regia: Edwin S. Porter
Sceneggiatura: Scott Marble, Edwin S. Porter
Fotografia: Edwin S. Porter, Blair Smith
Cast: A.C. Abadie, Gilbert M. Anderson, George Barnes, Walter Cameron, Frank Hanaway, Morgan Jones, Ton London, Marie Murray, Mary Snow


La maggior parte degli storici del cinema considera questo film il primo western, un genere che in pochi anni sarebbe divenuto il più popolare del cinema americano. Realizzato dalla Edison Company nel novembre del 1903 e girato sulla ferrovia che va dal  Delaware a Lackawanna, limito nord dello stato di New York, La grande rapina al treno fu il più grande successo commerciale  della cinematografia americana anteriore a Griffith, "l'uomo che inventò Hollywood".
     L'eccezionalità del film di Edwin S. Porter, data l'epoca, è il grado di sofisticatezza narrativa del lavoro. Ci sono numerose scene separate, ognuna delle quali sviluppa una parte della storia. Nella prima, due rapinatori mascherati costringono un operatore del telegrafo a inviare un falso messaggio, in modo che il treno compia una fermata di rifornimento non prevista. Nella scena seguente i banditi salgono sul treno, entrano nel vagone postale e, dopo una colluttazione, si impossessano dellla cassaforte. In seguito si fanno strada nel convoglio, sopraffanno conducente e fochista e, dopo aver fermato il treno, rapirano i passeggeri, uno dei quali scappa ma viene ucciso a colpi di pistola. Nella scena successiva i due fuorilegge si danno alla fuga. L'operatore del telegrafo invia un messaggio di soccorso. In un saloon, mentre un nuovo arrivato viene costretto a ballare con la pistola puntata contro, giunge il messaggio: ognuno prende il suo fucile ed esce. Si taglia poi sui rapinatori accerchiati da un gruppo di uomini armati. C'è una sparatoria e i criminali vengono uccisi.
     Una scena aggiuntiva, la più famosa del film, mostra uno dei rapinatori sparare in direzione dello schermo. Sembra che questa scena venisse mostrata a volte all'inizio del film, a volte alla fine. In ogni modo, dava allo spettatore l'impressione di trovarsi in prima persona sotto il fuoco dell'arma.
     Uno degli attori era G.M. Anderson (nome d'arte di Max Aronson). Tra le varie parti, interpretò il passeggero assassinato. Anderson sarebbe ben presto divenuto la prima star del western, interpretando Bronco Billy in più di cento film a partire dal 1907.
     Recentemente qualcuno ha affermato che La grande rapina al treno non può in realtà essere considerato l'antesignano dei film western. E' indubbio infatti che vi siano stati film precedenti di tema western, come Cripple Creek Bar-Room Scene (1899) di Thomas Edison, ma essi non hanno il complesso sviluppo narrrativo del film di Porter. Ed è anche vero che quest'ultimo affonda le sue radici in altri film di tentate rapine che non appartengono al genere western. Ma le rapine al treno fanno parte dell'alone che circonda il genere sin dai tempi di Jesse James, e altri elementi - come i sei pistoleri, i cappelli da cowboy e i cavalli - servono a dare al film un genuino sapore western. 




     Ecco per voi il link del film... ;) buona serata, attori e appassionati di cinema...


http://www.youtube.com/watch?v=j2LxyvCY1YY

giovedì 21 ottobre 2010

SCHEGGE DI PAURA (1996)

USA (Paramount Pictures, Rysher Entertainment)
129 min. colore
Titolo originale: Primal Fear
Regia: Gregory Hoblit

Produzione: Gary Lucchesi, Robert McMinn
Sceneggiatura: Steve Shagan, Ann Biderman dal romanzo  Primal Fear di William Diehl
Fotografia: Michael Chapman

Colonna sonora: James Newton Howard
Cast: Richard Gere, Laura Linney, Edward Norton, John Mahoney, Frances McDormand, Alfre Woodard, Terry O'Quinn, Andre Braugher, Steven Bauer, Joe Spano, Tony Plana, Stanley Anderson, Maura Tierney



Schegge di paura è un film thriller del 1996, diretto da Gregory Hoblit e tra gli altri interpretato da Richard Gere, Laura Linney ed Edward Norton. La sceneggiatura stesa per il film è liberamente basata sul romanzo giallo di William Diehl, Primal Fear. L'eccelsa recitazione di Edward Norton in questo film gli ha valso la candidatura alla 69ª edizione della cerimonia di premiazione degli Oscar come miglior attore non protagonista, poi andata a Cuba Gooding Jr. per la sua recitazione in Jerry Maguire. Nonostante ciò, Norton si è aggiudicato un Golden Globe nella stessa categoria alla 54ª edizione della cerimonia di premiazione di Golden Globe. La distribuzione cinematografica è cominciata il 3 aprile 1996 negli USA su gestione della Paramount Pictures; ed è partita inItalia nell'agosto dello stesso anno su commissione della UIP. 
       L' eccelso e brillante avvocato penalista Martin Vain (Richard Gere) decide di difendere il 19enne chierichetto balbuziente Aaron Stampler (Edward Norton), sul quale pende la tremenda accusa di avere ucciso con 78 coltellate l'arcivescovo di Chicago Richard Rushman (Stanley Anderson). Martin è l'unica persona a credere nell'innocenza del ragazzo, nonostante nella scena del crimine ogni prova raccolta mostra Aaron come unico indiziato e partecipe al delitto. Aaron soffre di brevi perdite di memoria dall'età di 12 anni e quindi non riesce a fornire al suo avvocato un riepilogo dell'accaduto, ma racconta solo di aver visto una "terza persona" prima dell'omicidio. Comincia il processo più atteso del momento, l'accusa di Aaron è capitanata da uno stretto amico dell'arcivescovo Rushman, il procuratore distrettuale John Shaughnessy (John Mahoney); il pubblico ministero affidato al caso è una vecchia fiamma di Martin, Janet Venable (Laura Linney). Durante il corso delle indagini emergono nuove sconcertanti prove che possono fornire il movente dell'omicidio: l'arcivescovo Rushman costringeva infatti Aaron a fare sesso con la sua ragazza, Linda Forbes (Azalea Davila), in compagnia di Alex (Jon Seda), un loro amico. Durante un secondo interrogatorio, Aaron confessa che Rushman li obbligava a fare sesso con la scusa che ciò avrebbe purgato le loro anime. Se loro si rifiutavano, l'arcivescovo li minacciava di mandarli a fare le elemosina per strada.
       Martin sottopone Aaron ad alcune sedute di psicoanalisi sotto la direzione della dottoressa Molly Arrington (Frances McDormand). Dalle sedute si scopre che il ragazzo soffre di disfunzione di personalità multipla, e che durante i momenti di amnesia si svela una identità aggressiva che si fa chiamare Roy.
La dottoressa interroga il ragazzo durante uno dei momenti di vuoto, e qui salta fuori la confessione dell'omicidio. Il movente sta nel fatto che la doppia personalità di Aaron non sopportava le "porcate" ordinate dall'arcivescovo. Arriva il giorno del processo decisivo. Martin cerca di salvare Aaron dalla pena capitale mostrando al giudice (Alfre Woodard) gli appunti delle psicoanalisi e invocando quindi l'infermità mentale. Aaron, sommerso di domande dalla pubblica accusa, svela la sua doppia personalità prendendo per il collo il pubblico ministero Janet. La giuria, esterrefatta dall'accaduto, concede a Martin un patteggiamento a patto che Aaron venga rinchiuso per un lasso di tempo in un ospedale psichiatrico.
      Il film si chiude con un colpo di scena....




       Come già detto l'interpretazione di Norton è strepitosa, da qui infatti, inizia la sua ascesa, che l'ha portato ad essere uno tra i migliori attori nel mondo.

Di seguito trovate il link della scena, a mio avviso, più bella del film... buona visione...
http://www.youtube.com/watch?v=XgxxPi3NU8o

mercoledì 20 ottobre 2010

IL VIAGGIO NELLA LUNA (1902)


Francia (Star)
14 min. muto b/n
Titolo originale: Le Voyage Dans La Lune
Regia: Georges Méliès
Sceneggiatura: Georges Méliès, dal romanzo Dalla terra alla luna di Jules Verne
Fotografia: Michaut, Lucien Tainguy
Cast: Victor André, Bleuette Bernon, Brunnet, Jeanne d'Alcy, Henri Delannoy, Depierre, Farjaut, Kelm. Georges Méliès



Quando si pensa a Il viaggio nella luna, la mente va subito alla prima, mitica idea degli esordi della cinematografia. Essa veniva pensata come un'arte che stabiliva le sue "regole" nel farsi del processo creativo. Con la sua lunghezza (quattordici minuti), questo film francese proiettato nel 1902 rappresenta una rivoluzione se paragonato ai filmati di due minuti solitamente realizzati all'inizio del secolo scorso.
    Il viaggio nella luna riflette in maniera diretta la responsabilità istrionica del suo regista, Georges Méliés, il cui passato di attore teatrale e illusionista influenzò la realizzazione del film. La pellicola sperimenta coraggiosamente alcune delle più famose tecniche cinematografiche, come le sovrimpressioni, le dissolvenze  e le pratiche di montaggio che in seguito sarebbero state ampiamente adottate. A dispetto della semplicità dei suoi effetti speciali, il film è di norma considerato il primo esempio di cinema di fantascienza. Esso offre molti elementi caratteristici del genere - una nave spaziale, la scoperta di una nuova frontiera - e stabilisce molte delle sue convenzioni.
    La storia inizia con un Congresso scientifico internazionale nel quale il Professor Barbenfouillis (interpretato dallo stesso Méliès) cerca di convincere i suoi colleghi a prendere parte a un viaggio di esplorazione della luna. Una volta accettato il suo piano, si organizza la spedizione e gli scienziati vengono inviati sull'astro con una navicella spaziale simile a un missile, che finisce proprio nell'occhio della luna, rappresentata con caratteri antropomorfici. Una volta giunti sulla superfice lunare, gli scienziati incontrano i suoi ostili abitanti, i Seleniti, che li fanno prigionieri e li conducono dal loro re. Dopo aver scoperto che i nemici spariscono in una nuvola di fumo al semplice tocco di un ombrello, i francesi decidono di fuggire e tornare sulla terra. Finiscono però nell'Oceano, ne esplorano gli abissi fino a che non vengono salvati e salutati a Parigi come eroi. Méliès crea un film degno di un posto d'onore tra le pietre miliari della storia del cinema. Nonostante il carattere surreale, Il viaggio nella luna è un film innovativo e divertente, capace di combinare i trucchi del teatro con le infinite possibilità del mezzo cinematografico. Méliès, l'illusionista, era un'orchestratore più che un regista; contribuì al film anche come sceneggiatore, attore, produttore, costumista, scenografo e operatore, creando effetti speciali che all'epoca furono considerati davvero spettacolari.
     Più in generale, Il viaggio nella luna può essere considerato il film che per primo stabilì le differenze maggiori tra finzione e realtà cinematografica. In un'epoca in cui la cinematografia ritraeva prevalentemente la vita di tutti i giorni (come nei film dei fratelli Lumière alla fine del XIX secolo), Méliès fu capace di costruire una favola di puro divertimento. Eglia aprì la strada ai futuri artisti del cinema, esprimendo la sua creatività in un modo assolutamente nuovo per la sua epoca.


Di seguito il link dove potete vedere il film... buono studio...

http://www.youtube.com/watch?v=7JDaOOw0MEE

martedì 19 ottobre 2010

SCARFACE (1983)

USA (Universal)
170 min. Technicolor
Regia: Brian De Palma
Produzione: Martin Bregman
Sceneggiatura: Oliver Stone, dal romanzo Armitage trail e dalla sceneggiatura  del 1932 di Howard Hawks
Fotografia: John A. Alonzo
Colonna sonora: Giorgio Moroder
Cast: Al Pacino, Steven Bauer, Michelle Pfeiffer, Mary Elizabeth Mastrantonio, Robert Loggia, Miriam Colon, F. Murray Abraham, Paul Shenar, Harris Yulin, Angel Salazar, Arnaldo Santana, Pepe Serna, Michael P. Moran, Al Israel, Dennis Holahan




Il remake di Brian De Palma del classico film di Howard Hawks del 1932 è cruento, eccessivo, scandaloso, brillantemente realizzato e vanta un'interpretazione indimenticabile e istrionica di Al Pacino. Alla sua uscita, il film sembrò una svolta decisiva per De Palma, lontano dai giochi voyeuristici alla Hitchcock con le finestre e i sosia. Visto oggi, invece, Scarface può essere considerato la quintessensa dell'opera di De Palma, un trattato sulla fragile condizione dell'individualità maschile nella politica e nel potere.
      Il film comincia con un documentario che mostra le masse di rifugiati cubani che sbarcano nel Nord America, aggiungendo una dimensione politica che trasforma completamente  il modello dell'originale di Hawks. Tony Montana (Al Pacino) si rende presto conto che il crimine e l'omicidio sono la via migliore per uscire dal ghetto degli immigrati. La sua ascesa e caduta di gangster moderno è resa con uno stile spettacolare e vistoso: De Palma coglie ogni opportunità per  enfatizzare le mode e le follie musicali degli anni Settanta come contrappunto agli spargimenti di sangue e ai tradimenti. I giornalisti si affrettarono a battezzare Scarface, sceneggiato da Oliver Stone, la prima epopea gangster postmoderna. Per la sua splendida consapevolezza di sé, il film è una grandiosa storia vecchio stile, con una forza catartica e apocalittica.
    De Palma porta a un estremo nuovo drammatico uno dei temi classici del genere gangster: l'ossessione dell'eroe per il  controllo del territorio e l'inesorabile perdita di questo potere. Tony sogna il comando assoluto: sul suo corpo, sui cuori e sulla fedeltà di quelli che gli sono vicini e sul territorio del suo impero criminale. Ma dopo avere sniffato montagne di cocaina non riesce nemmeno a vedere, nella sua televisione a circuito chiuso, quelli che sono venuti ad ucciderlo. Più di altri film catastrofici fatti a partire dagli anni Settanta, questo controverso capolavoro di De Palma offre la possibilità di vedere un microcosmo sociale esplodere in migliaia di frammenti mentre un dirigibile si libra nell'aria annunciando uno slogan amaro e beffardo: "Il mondo è tuo".




Ho iniziato con Scarface perchè è uno dei miei film preferiti... dopo questa perla, vi dò la buonanotte. A domani... appuntamento col 1900...